Il piccolo Guido lascia la sua famiglia per diventare tamburino presso il plotone di un esercito. Il suo intervento salva i soldati da un grande pericolo e questi, per gratitudine, gli elargiscono una moneta ciascuno. Con quei soldi, aiutato da Dago, cerca di riscattare il suo fratellino più piccolo, venduto dai genitori a un nobile del luogo.
Dago viene incastrato da un baro - abilissimo manipolatore nei primi giochi di carte inventati dall'uomo - che lo costringe con un trucco a diventare sua guardia del corpo per un'avventura estremamente pericolosa. Al giannizzero nero, la cosa conviene, al punto che fa credere al suo nuovo padrone di essere meno intelligente di lui. La lezione è sempre la stessa: mai sottovalutare un avversario…
La religione può essere un'arma terribile, soprattutto se affiancata dalla superstizione e dall'ignoranza. E così, una donna moderna per i suoi tempi diventa una strega. I Catari, feroci avversari del potere temporale della chiesa, incrociano il cammino del Giannizzero nero, un uomo che crede soltanto in ciò che può trapassare con la sua daga…
Un numero davvero particolare, questo di Dago. Alla solita quantità di azione, perfettamente calata nel periodo storico prediletto da Robin wood, si affianca stavolta una sensibile riflessione sulla follia degli uomini. I pazzi, da sempre, incutono paura agli altri esseri umani, poiché – spesso – sono liberi di articolare pensieri senza alcun freno inibitore. Ma il Giannizzero Nero sa come trattarli…
Ritorna sulla ribalta di Dago l'ispirata mano di Orer, il disegnatore turco che ormai da qualche tempo si è meritato l'affetto e la stima di molti lettori. Uno dei personaggi di questa vicenda ci offre una definizione del Giannizzero nero che gli si addice alla perfezione: «Dago è insieme il diavolo, l'angelo e il giudizio universale racchiusi in un solo corpo.»
Come nascono le leggende? Chi si incarica di strappare il sipario della Storia per rivelare il tessuto onirico che la riveste e la circonda? Il parco di Bomarzo, attrazione turistica che presenta statue mostruose incastonate in una natura rigogliosa, esisteva già all'epoca di Dago, almeno secondo la ricostruzione immaginifica di Wood. Anzi: è stato proprio il Giannizzero Nero a combattere per primo, in quel suggestivo scenario, l'antica battaglia tra il Bene e il Male...
Il profanatore
Dago ha un vecchio compagno d'arme - un certo Miguel - che si guadagna da vivere tendendo assalti ai contadini su sentieri solitari. Peccato che al furto segua la decapitazione delle povere vittime e questo a uno come Dago non può stare bene. Miguel, però, viene accusato di altri crimini altrettanti immondi, per i quali si proclama innocente...
Il problema, stavolta, è di quelli seri. Il figlio di un vecchio amico di Dago ha una missione per lui, una di quelle senza precedenti e che hanno bisogno di un pizzico di follia per essere intraprese. Si tratta di andare all'Inferno, per pacificare l'anima di un uomo buono. Dago sceglie di credere a questa provocazione e comincia il viaggio più strano della sua vita.
In nome della religione, sono sempre stati commessi i crimini più efferati. Dago - esempio di uomo libero e in grado di pensare con la propria testa - non apprezza i falsi profeti, ma è sempre vicino a chi vive la propria vita in nome della sincerità e della coerenza. Una storia cruda, con forti risvolti morali, ma sempre al servizio dell'avventura.
Dago 1 – Il riscatto – di Ferrari e Rodriguez
Il Giannizzero nero è stato a lungo uno schiavo e conosce meglio di molti il significato della parola libertà. Per questo motivo, cerca di liberare altri schiavi dalla loro penosa condizione, senza curarsi dei pericoli e degli ostacoli che dovrà affrontare. La sua sete di giustizia sarà più forte di ogni ricatto...