L'inquisizione spagnola nei Paesi Bassi è particolarmente dura. E generosa di roghi anche con chi è semplicemente sospettato di simpatie per i protestanti. Dago lo sa. Per questo vorrebbe tenersi lontano da ogni discussione. Ma un messaggio scritto su un pezzo di tela e ritrovato nel modo più strano lo costringe ad agire. E ad affrontare ancora una volta il rischio più grave…
La Riforma ha acceso grandi speranze nel popolo immenso dei diseredati. E non può mancare che sogna improbabili rivoluzioni, utopistiche redistribuzioni delle ricchezze. Con il risultato di alimentare sempre nuove guerre di religione, sempre nuove violenze. Che spesso servono ai regnanti d'Europa per i loro giochi di potere. Per questo il re di Francia ha incaricato Dago di contattare quel Profeta…
Una cella. La minaccia di una terribile punizione per aver suscitato la gelosia di un potente. Per Dago non sarebbe un'esperienza nuova, se questa volta a fargli compagnia non capitasse una persona che conosce bene e che non rivedeva dai tempi tragici del Sacco di Roma... Un incontro che dà il via a una delle più scatenate avventure del giannizzero nero…
Difficile dire da dove venga quella popolazione. Tutti, qui, li chiamano semplicemente i Nemici, a indicare la loro ferocia, la violenza delle loro scorrerie, l'assoluta spietatezza di ogni loro comportamento. Ma chi sta contro di loro non è migliore. Perché è governato dall'avidità, dalla lotrta per il potere, dalla smania del possesso. E il giannizzero nero si trova tra due fuochi…
La regina madre di Francia gliel'ha chiesto cortesemente... minacciandolo di farlo finire in cella se oserà rispondere di no... E Dago è stato costretto ad accettare la tutela di quel principe viziato, abituato all'alcol e al disordine di una vita dedita soltanto al piacere... Un incarico difficile, che risponde alla ragione di stato e che si trasforma, per il giannizzero nero, in una nuova, pericolosa avventura.
Da anni, ormai, Dago ha lasciato Costantinopoli. Da anni non rimette piede in quella città, dove è diventato per tutti il leggendario giannizzero nero. Ma oggi Ibrahim, il gran visir, l'uomo più potente dell'impero ottomano, l'ha mandato a chiamare. Per affidargli una missione che ha tutta l'apparenza del suicidio... Perché guidare quella carovana è una sfida impossibile anche per una leggenda…
Follia?... Arroganza?... Delirio di potenza?... Chi può dire qual è la molla che spinge un uomo alle azioni più atroci?... In quel castello ci sono delle strane gabbie. Appese sul vuoto, rinchiudono persone destinate a morire di inedia. E Dago, il giannizzero nero, finisce suo malgrado per sperimentarle. Per aver voluto – come sempre – combattere l'ingiustizia, la prevaricazione, la stupidità umana.
Strano animale, l'uomo. Pronto a scannare i propri simili per un palmo di quella terra sotto la quale è comunque destinato a finire per sempre, lasciandosi dietro onori, ricchezze e potere. Pronto all'orrore e al tradimento per conquistare una semplice valle. Di fronte a Dago, ancora una volta, l'avventurosa scelta tra quella pace che per lui sembra solo un sogno e il rischio, l'azione. E la decisione è obbligata.
Non bisognerebbe mai fidarsi dei potenti. Di questa semplice verità Dago è il primo testimone. Ma ci sono occasioni in cui è difficile non farsi coinvolgere. Per senso di giustizia, per rigore morale, per convinzione... o più semplicemente per amore dell'avventura. Ancora una volta il giannizzero nero risponde a una chiamata del Papa. Ancora una volta questo è l'inizio di una vicenda fatta di agguati, di violenza, di pericoli.
Quale persona può essere più inoffensiva di chi vive della carità e della benevolenza altrui? Sì, quale persona può essere più insignificante, più trascurabile di un mendicante?... Come può il destino di tante persone dipendere da un individuo simile?... Domande sulle quali il giannizzero nero non si è soffermato a lungo. Perché lui sa che quel mendicante deve essere ritrovato. A costo di rischiare tutto... anche la vita.