Dago indossa ancora una volta le vesti di un monaco per investigare su un misterioso convento, nel sud della Spagna. In quel luogo remoto, originariamente dedicato alla preghiera, accadono fatti terribili, che spingono uomini di chiesa a compiere efferati delitti. Nessuno è innocente, quando si macchia le mani di sangue altrui. Nemmeno se lo fa in nome della fede...
Promesse matrimoniali organizzate da severi genitori e amori soffocati dall'odio. In questa cornice di natura quasi shakespeariana, il Giannizzero nero si muove con inconsueta diplomazia, ordendo e disfacendo le tele dell'inganno a danno dei ricchi e dei potenti e a vantaggio di coloro che la grande Storia finisce per ignorare. Da sottolineare la bella prova del bravo disegnatore italo-turco Őrer.
Il profanatore
Dago ha un vecchio compagno d'arme - un certo Miguel - che si guadagna da vivere tendendo assalti ai contadini su sentieri solitari. Peccato che al furto segua la decapitazione delle povere vittime e questo a uno come Dago non può stare bene. Miguel, però, viene accusato di altri crimini altrettanti immondi, per i quali si proclama innocente...