Torna un vecchio amico del Giannizzero Nero, quel Benvenuto Cellini che la storia dell'arte ha incoronato tra i più grandi artisti della sua epoca. Quando si divide un pezzo di strada con Dago, però, non è affato strano scoprire le segrete cose che sono nascoste nel cuore di ognuno, per cui il fine scultore fiorentino si rivelerà uomo d'armi e d'azione…
Ritorna sulla ribalta di Dago l'ispirata mano di Orer, il disegnatore turco che ormai da qualche tempo si è meritato l'affetto e la stima di molti lettori. Uno dei personaggi di questa vicenda ci offre una definizione del Giannizzero nero che gli si addice alla perfezione: «Dago è insieme il diavolo, l'angelo e il giudizio universale racchiusi in un solo corpo.»
«Io combatterò fino all'ultimo... Morire in battaglia è meglio che essere torturato da prigioniero... Che almeno conoscano il coraggio dei giannizzeri». Queste le prime parole pronunciate da Dago in questa sua nuova avventura. Di fronte, i terribili guerrieri ungheresi. Nel cuore, mille motivi per vendere cara la pelle…
Dago indossa ancora una volta le vesti di un monaco per investigare su un misterioso convento, nel sud della Spagna. In quel luogo remoto, originariamente dedicato alla preghiera, accadono fatti terribili, che spingono uomini di chiesa a compiere efferati delitti. Nessuno è innocente, quando si macchia le mani di sangue altrui. Nemmeno se lo fa in nome della fede...
Come nascono le leggende? Chi si incarica di strappare il sipario della Storia per rivelare il tessuto onirico che la riveste e la circonda? Il parco di Bomarzo, attrazione turistica che presenta statue mostruose incastonate in una natura rigogliosa, esisteva già all'epoca di Dago, almeno secondo la ricostruzione immaginifica di Wood. Anzi: è stato proprio il Giannizzero Nero a combattere per primo, in quel suggestivo scenario, l'antica battaglia tra il Bene e il Male...