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MOEBIUS (Jean Giraud) - Fumetto-Online.it

Autore: MOEBIUS (Jean Giraud)

GIRAUD, JEAN [alias MOEBIUS (vedi) o Gir - 1938, Francia]

Debutta all'età di soli diciassette anni, nel 1955, disegnando una serie comica, Frank et Jérémy per la rivista FAR-WEST.
Dal 1956 al 1959 disegna su testi di Pelaprat "Les Aventures de Art Howel" per CÎURS VAILLANTS.
Dopo ventisei mesi di servizio militare ritorna al fumetto nel 1961 e incontra Jijé, che sarà il suo maestro, per cui inchiostra un albo di Jerry Spring, "La route de Coronado", che appare su SPIROU lo stesso anno.
Dal 1962 al 1963 collabora all'enciclopedia della Hachette "Histoire des Civilisations".
Il suo successo inizia nel 1963 quando disegna, su testi di Charlier la prima avventura del tenente Blueberry, che appare su PILOTE. A metà degli anni Settanta la serie si sdoppia con "La giovinezza di Blueberry", degli stessi autori, nata dapprima sotto forma di racconti brevi e poi evolutasi in storie più complesse. Nel 1978 la coppia sforna Jim Cutlass, un altro western.
Alla morte di Charlier, Giraud riprende integralmente Blueberry, mentre ai testi de "La giovinezza" subentra Corteggiani; i disegni erano invece già da tempo opera di Colin Wilson. Un'altra serie parallela, "Marshal Blueberry", viene disegnata da William Vance, sempre su testi di Giraud, che scrive i testi anche per la ripresa Giraud di Jim Cutlass,i cui disegni sono affidati a Christian Rossi. Tutte le serie sono attualmente in attività.
Dotato di uno straordinario talento grafico, Giraud ha il suo punto di forza sia nelle anatomie dei personaggi, sia soprattutto nel taglio cinematografico delle inquadrature che dà alle storie una ariosità straordinaria. I particolari sono curatissimi.
Simpatico e ribelle, Blueberry è probabilmente il wester fumettistico più famoso del mondo

MOEBIUS[Jean Giraud]

Autore multiforme, sotto la firma Giraud pubblica le avventure western di Blueberry, sotto lo pseudonimo di MOEBIUS propone invece una nuova forma di fantascienza. La sua influenza nel fumetto è tale, in entrambi i settori, da ben meritare due schede distinte.
Lo sdoppiamento di nome e produzione parte dai primi lavori: per PILOTE (ovvero per l'avventura realistica) firma col suo nome, Giraud, e per la rivista HARA KIRI (un tentativo di fare della satira alla MAD) prende lo pseudonimo MOEBIUS fin dalla sua prima storia, "L'Homme du XXème siècle", del 1963. Ancora come MOEBIUS firma le storie che appaiono sulla rivista CHARLIE MENSUEL nel 1969-70, ma la svolta della sua carriera avviene con "La Déviation" che appare su PILOTE nel 1973, seguita l'anno successivo da "L'Homme est-il bon?".
Nel 1974 passa coi "dissidenti" di PILOTE su L'ECHO DES SAVANES per cui realizza "Cauchemar Blanc", cui seguono nel 1975 le "Aventures de John Watercolor". Sempre di quest'anno è la nascita di un evento epocale: assieme a Dionnet, Druillet e Farkas fonda Les Humanoides Associés, una casa editrice che produce la rivista trimestrale MÉTAL HURLANT, che rivoluziona il mondo del fumetto per il livello di spettacolarità e il dispiego di fantasia grafica mai visti in precedenza.
A stupire e incantare è soprattutto MOEBIUS, che di MÉTAL è la bandiera dapprima con Arzak, poi con "The Long Tomorrow" (1976, su testi di O'Bannon), cui segue "Il Garage ermetico di Jerry Cornelius" (1976-79).
Nel 1978 la prima collaborazione con Jodorowski, "Les Yeux du chat", cui seguirà dal 1980 il ciclo de L'Incal e, negli anni '90, "La Folle du Sacré-CÏur".
Sempre nel campo fantastico/fantascientifico si situa il ciclo "Sulla Stella" e la collaborazione con Bati su "La nuit de l'étoile". Divenuto ormai una star internazionale, all'inizio dei '90 disegna anche un episodio di Silver Surfer, "Parable", su testi di Stan Lee.
Creatore di universi come nessun altro prima di lui, MOEBIUS ha influenzato arti grafiche e spettacolo (il cinema, con cui ha collaborato a più riprese, gli deve moltissimo) a partire dalla metà degli anni Settanta, mentre non v'è disegnatore che non abbia studiato il suo stile di disegno, non foss'altro che per distaccarsene. L'inventiva grafica non va però di pari passo con l'abilità di costruire soggetti, nei quali si riscontra a volte una certa superficialità di fondo.
In Italia i suoi lavori arrivarono sulla rivista ALTER LINUS per passare poi su tutte le riviste più famose degli anni '70 e '80.
É probabilmente il fumettista contemporaneo più famoso del mondo.