Namibia è un'opera scritta a quattro mani da Leo e Rodolphe e disegnata da Bertrand Marchal che, in questa serie, ha ripreso alla perfezione lo stile di Leo.
1948, Göring, Reichmaresciallo di triste memoria della Seconda guerra mondiale, sarebbe stato visto in Namibia benché... sia ufficialmente morto! Appena tornata dalla sua missione in Kenya, Cathy Austin è immediatamente rinviata in Africa dalla MI5. Scopre sul posto una minaccia extraterrestre che gela il sangue: una razza di alieni preleva, infatti, il DNA di cadaveri umani per riportarli in vita e occupare i loro corpi. Questi alieni allevano insetti giganti, geneticamente modificati, che dovranno diventare un'arma di colonizzazione di massa. Namibia, seconda stagione di Kenya, è una serie in 5 volumi.
Paul non ha ancora ritrovato suo padre, ma adesso ha la certezza che è vivo. La sua abilità nel campo dell'olografia gli permette di provvedere alle sue necessità, e anche di girare la regione alla ricerca del padre. Ma anche altri uomini, particolarmente pericolosi, stanno facendo di tutto per ritrovare le tracce di suo padre per recuperare il denaro che deve loro. Il ritorno provvidenziale dello Stepanerk sventa il loro piano e la famiglia è infine riunita...
Li hanno strappati al loro paradiso terrestre. Un bambino e una bambina che giocavano, innocenti e felici in quella terra benedetta dalla natura. Li hanno incatenati per esibirli nelle fiere di questo mondo lontano, freddo, piovoso... E, quasi in un paradossale, maligno scherno, li chiamano demoni. Ma il giannizzero nero sa chi sono, sa da dove vengono... E forse, nella sua esperienza di schiavo, sa anche quello che faranno…
La fantascienza migliore, quella che riesce a catturarci regalandoci un brivido d'angoscia, è quella che si fonda su una teoria scientifica più o meno astrusa ma in qualche modo plausibile. Quella messa a punto da Juan Vanni Zanotto – qui alla sua seconda prova come autore unico dopo la lunga, fortunata saga di Orizzonti perduti – è sicuramente affascinante. Attenti, terrestri... Qualcuno ci sta rubando il tempo…