Il profanatore
Dago ha un vecchio compagno d'arme - un certo Miguel - che si guadagna da vivere tendendo assalti ai contadini su sentieri solitari. Peccato che al furto segua la decapitazione delle povere vittime e questo a uno come Dago non può stare bene. Miguel, però, viene accusato di altri crimini altrettanti immondi, per i quali si proclama innocente...
Dago è sulle tracce di una bella gitana, sul conto della quale circolano numerose leggende. Alcune di queste, la vorrebbero addirittura immortale, ma il giannizzero nero non si fida della voce del popolino e decide di controllare di persona. Peccato che sul suo cammino incontri un guerriero gigantesco, fomentato da un nano maligno. I due lo sconfiggono e lo lasciano, nudo, nella neve…
John Doe ha affidato la Falce dell'Olocausto al guerriero supremo, forse l'uomo migliore cui consegnare un manufatto in grado di sconvolgre le sorti dell'umanità. Quell'uomo è Cesare Renzi, detto Dago, un eroe che sembra nato per ridere in faccia a Morte. Peccato che l'oscura mietitrice abbia con sé un esercito sconfinato di non morti…
Morte si è portata via suo figlio. Il padre, secondo lei, non meritava di crescerlo. Peccato che il genitore in questione si chiami John Doe, un tipo che non molla tanto facilmente. Insieme al fidato amico Pestilenza, John si mette sulle tracce della donna, ormai mortale. Ma M. è una dalle mille risorse e può giovarsi dell'amicizia di Tempo…
Che fine ha fatto il piccolo Fato? Per organizzare un viaggio nella mente di un'entità del genere, John dovrà servirsi di un'amica conosciuta di recente. Peccato che non sia lui l'unico interessato a esplorare i meandri della coscienza dell'arbitro del destino di ogni singolo essere umano. Ritorna Elisabetta Barletta, sempre più brava e sempre più convincente...