Il problema, stavolta, è di quelli seri. Il figlio di un vecchio amico di Dago ha una missione per lui, una di quelle senza precedenti e che hanno bisogno di un pizzico di follia per essere intraprese. Si tratta di andare all'Inferno, per pacificare l'anima di un uomo buono. Dago sceglie di credere a questa provocazione e comincia il viaggio più strano della sua vita.
Omero è un cantastorie, come il nome impone per diritto quasi divino. Ed è cieco, poiché non sa leggere. Ma ama le donne, l'avventura e il buon vino: ottimi elementi, questi, per diventare amico di Dago. Robin Wood ci presenta ancora una volta un'Europa bruciata dalle fiamme della guerra, ma non dimentica di mostrarci l'inferno delle vite normali, quelle che più ci assomigliano.
L'Europa sta crollando… Chi potrà salvarla? Sembrano tutti più interessati a bruciarla e distruggerla che ad altro… I contadini si sono armati e si danno al saccheggio e ai massacri. Uccidono tutti in nome della nuova religione. Ma questa non è più una guerra di religione. E' una guerra tra gli stracci e la seta. Dago sa di dover fare molta attenzione… Lui non è uno sprovveduto e non intende, certo, farsi ammazzare da un'ora di bifolchi…Ma nel nome di Lutero si è scatenato l'inferno. E il grido Dio lo vuole! sembra giustificare le pazzie, i vizi e la violenza di quegli uomini…