Missione in oriente per il giannizzero nero. L'incontro con una società così diversa e nella quale la spiritualità ha una presenza coinvolgente. Tanto da spingere a una ricerca che ha il sapore del mito e della sapienza antica... la ricerca di un eletto, di qualcuno che porta in sé i segni di una misteriosa reincarnazione…
Un nemico potente. E la vita ha insegnato a Dago che non si devono mai sottovalutare i nemici. Per questo si nasconde tra gli alleati più preziosi, quelli che nessun tiranno riuscirà mai a sottomettere... gli straccioni, i diseredati, i mendicanti... Ed è l'inizio di un'avventura fatta di sangue e di tradimenti, di agguati e di speranze...
Secolo difficile, questo '500. Fatto di grandi scoperte e di ancora più grandi ideali, certo, ma anche di terribile violenza, di inganni, di sanguinosi tradimenti. Secolo nel quale c'è perfino chi si inventa ruoli quasi sacri per una spada... A Dago è toccato di attraversare questo secolo... e, forse senza volerlo, di lasciarvi il suo segno…
Si chiama Andreas e finora è vissuto in un convento, dove i frati hanno imparato ad accettare i limiti del suo cervello eternamente infantile... Ma adesso suo padre, il conte, è morto e lui – anche se nessuno era al corrente della sua esistenza – è il primogenito... Un personaggio indimenticabile per una storia di grande, commovente umanità…
In un clima quasi fiabesco, ma che delle favole esalta la crudeltà e l'aspetto orrorifico, Dago si trova coinvolto in oscuri giochi di potere di una nobile donzella, capace di far perdere la testa a un'intera contea. Aiutata da un essere deforme, il Mostro, la ragazza tiene sotto il giogo della paura tutti gli uomini che desidera per sé. Ma dago è diverso dagli altri…
Dago viene incastrato da un baro - abilissimo manipolatore nei primi giochi di carte inventati dall'uomo - che lo costringe con un trucco a diventare sua guardia del corpo per un'avventura estremamente pericolosa. Al giannizzero nero, la cosa conviene, al punto che fa credere al suo nuovo padrone di essere meno intelligente di lui. La lezione è sempre la stessa: mai sottovalutare un avversario…
Un numero davvero particolare, questo di Dago. Alla solita quantità di azione, perfettamente calata nel periodo storico prediletto da Robin wood, si affianca stavolta una sensibile riflessione sulla follia degli uomini. I pazzi, da sempre, incutono paura agli altri esseri umani, poiché – spesso – sono liberi di articolare pensieri senza alcun freno inibitore. Ma il Giannizzero Nero sa come trattarli…