Non bisognerebbe mai fidarsi dei potenti. Di questa semplice verità Dago è il primo testimone. Ma ci sono occasioni in cui è difficile non farsi coinvolgere. Per senso di giustizia, per rigore morale, per convinzione... o più semplicemente per amore dell'avventura. Ancora una volta il giannizzero nero risponde a una chiamata del Papa. Ancora una volta questo è l'inizio di una vicenda fatta di agguati, di violenza, di pericoli.
Quale persona può essere più inoffensiva di chi vive della carità e della benevolenza altrui? Sì, quale persona può essere più insignificante, più trascurabile di un mendicante?... Come può il destino di tante persone dipendere da un individuo simile?... Domande sulle quali il giannizzero nero non si è soffermato a lungo. Perché lui sa che quel mendicante deve essere ritrovato. A costo di rischiare tutto... anche la vita.
«Io sono il tuo carnefice, Dago... E ti prometto che ti darò una morte rapida e indolore». Comincia così, con queste inquietanti parole, la nuova avventura del giannizzero nero, prigioniero dell'Inquisizione, che lo accusa di eresia. Ed è l'inizio di una storia intensa e sorprendente, dove, tra mille colpi di scena, l'ex-nobile veneziano ha modo ancora una volta di dimostrare di quale tempra sono i veri protagonisti.
Li hanno strappati al loro paradiso terrestre. Un bambino e una bambina che giocavano, innocenti e felici in quella terra benedetta dalla natura. Li hanno incatenati per esibirli nelle fiere di questo mondo lontano, freddo, piovoso... E, quasi in un paradossale, maligno scherno, li chiamano demoni. Ma il giannizzero nero sa chi sono, sa da dove vengono... E forse, nella sua esperienza di schiavo, sa anche quello che faranno…
Chi può dire che cosa si nasconde nell'oscurità? Chi può giurare di non aver mai provato la paura del buio?... E davvero gli ambienti più sfarzosi, quelli dell'aristocrazia apparentemente più invincibile non hanno angoli nei quali la luce stenta a penetrare?... Il giannizzero nero non si fa illusioni. Vede il fascino di quell'ambiente, ma non se ne lascia abbagliare. A costo di affrontare tutti i rischi di un'avventura senza respiro.
Un albo di Dago che rappresenta un autentico evento per tutti gli amanti del fumetto. Un'avventura per la quale si è ricomposta una coppia storica dell'"Eura". Quella coppia, formata da Robin Wood ed Enrique Villagran, alla quale si deve una saga come Nippur. Una specie di omaggio al giannizzero nero da parte di un disegnatore dalla grande personalità. Un ulteriore motivo di interesse per una storia dall'intensa drammaticità.
Tra le fonti di ispirazione di un grande narratore come Robin Wood, la cultura, la storia, le leggende del popolo gitano occupano un posto di assoluto rilievo. Forse perché, sul fondo, questo scrittore - di origini irlandesi, nato in Paraguay, cresciuto in Argentina e approdato in Danimarca dopo aver vissuto in Spagna e in Australia - è un po' zingaro. E sa che quando fa incontrare il suo giannizzero nero con i gitani l'avventura è assicurata…
Chi è davvero Dago?... Chi è quest'uomo che ha attraversato tutte le esperienze della vita, da giovane sfaccendato a schiavo, da giannizzero a uomo di fiducia di reali e pirati, da spietato vendicatore a protettore di tanti deboli?... Che cosa è rimasto in lui di quel Cesare Renzi che in una sola notte ha visto distruggere la propria famiglia e il proprio futuro?... Sono pochi gli uomini che sanno reggere da soli le briglie del loro destino…
C'è una violenza che è peggiore di tutte le altre. Quella che si esercita contro chi non è in grado di difendersi... quella messa in atto da chi si considera un intoccabile... Dago, il giannizzero nero, lo schiavo, l'uomo che dà del tu a re e Papi, la conosce e la disprezza... Ma forse non la affronterebbe se qualcosa... o meglio, qualcuno... non lo riportasse ai giorni lontani in cui era bambino... Una grande storia per un grande protagonista.
Quella che si preannuncia sarà una battaglia decisiva. Una battaglia che potrà segnare la fine politica di Francesco, re di Francia. Gli alleati gli hanno promesso aiuti, certo, ma in realtà preferiscono stare alla finestra... aspettare prima di impegnarsi contro l'imperatore Carlo V... Sì... E' una brutta situazione, quella di Francesco... Ma accanto a lui c'è quel rinnegato... quello che molti chiamano il giannizzero nero…