Ci sono molte strade per diventare uomo. A Federico de Beaulieu il destino ha riservato forse quella più difficile. Una strada che incrocia il cammino di Artakis, il pirata. Una strada che, fortunatamente, Federico può percorrere assieme a quello strano rinnegato che chiamano Dago. Sullo sfondo affascinante della Turchia del XVI secolo, una nuova, intensa avventura per il giannizzero nero.
Nel palazzo reale di Parigi, Margherita d'Angoulême aspetta. E con lei aspettano suo fratello Francesco I re di Francia e la regina madre. Aspettano insieme a Morte, l'alano nero, che Dago ritorni. Ma il giannizzero nero si è imbattuto in quella donna smagrita, sofferente. E non può lasciarla sola... Non può permettere che la realtà della schiavitù crei altri dolori, altre ingiustizie…
Due uomini che arrivano a Parigi per vendere dei cavalli. Niente di particolare. Se non fosse per due precisi motivi. Il primo è che loro questi cavalli li vogliono vendere, nientemeno, al re di Francia. E il secondo è che in cambio di quelle splendide bestie non vogliono denaro, ma donne... E tocca al giannizzero nero affrontare ogni pericolo per ridare una speranza a un'intera valle.
Una cella. La minaccia di una terribile punizione per aver suscitato la gelosia di un potente. Per Dago non sarebbe un'esperienza nuova, se questa volta a fargli compagnia non capitasse una persona che conosce bene e che non rivedeva dai tempi tragici del Sacco di Roma... Un incontro che dà il via a una delle più scatenate avventure del giannizzero nero…
Difficile dire da dove venga quella popolazione. Tutti, qui, li chiamano semplicemente i Nemici, a indicare la loro ferocia, la violenza delle loro scorrerie, l'assoluta spietatezza di ogni loro comportamento. Ma chi sta contro di loro non è migliore. Perché è governato dall'avidità, dalla lotrta per il potere, dalla smania del possesso. E il giannizzero nero si trova tra due fuochi…
Follia?... Arroganza?... Delirio di potenza?... Chi può dire qual è la molla che spinge un uomo alle azioni più atroci?... In quel castello ci sono delle strane gabbie. Appese sul vuoto, rinchiudono persone destinate a morire di inedia. E Dago, il giannizzero nero, finisce suo malgrado per sperimentarle. Per aver voluto – come sempre – combattere l'ingiustizia, la prevaricazione, la stupidità umana.
Non bisognerebbe mai fidarsi dei potenti. Di questa semplice verità Dago è il primo testimone. Ma ci sono occasioni in cui è difficile non farsi coinvolgere. Per senso di giustizia, per rigore morale, per convinzione... o più semplicemente per amore dell'avventura. Ancora una volta il giannizzero nero risponde a una chiamata del Papa. Ancora una volta questo è l'inizio di una vicenda fatta di agguati, di violenza, di pericoli.
Quale persona può essere più inoffensiva di chi vive della carità e della benevolenza altrui? Sì, quale persona può essere più insignificante, più trascurabile di un mendicante?... Come può il destino di tante persone dipendere da un individuo simile?... Domande sulle quali il giannizzero nero non si è soffermato a lungo. Perché lui sa che quel mendicante deve essere ritrovato. A costo di rischiare tutto... anche la vita.
«Io sono il tuo carnefice, Dago... E ti prometto che ti darò una morte rapida e indolore». Comincia così, con queste inquietanti parole, la nuova avventura del giannizzero nero, prigioniero dell'Inquisizione, che lo accusa di eresia. Ed è l'inizio di una storia intensa e sorprendente, dove, tra mille colpi di scena, l'ex-nobile veneziano ha modo ancora una volta di dimostrare di quale tempra sono i veri protagonisti.
Li hanno strappati al loro paradiso terrestre. Un bambino e una bambina che giocavano, innocenti e felici in quella terra benedetta dalla natura. Li hanno incatenati per esibirli nelle fiere di questo mondo lontano, freddo, piovoso... E, quasi in un paradossale, maligno scherno, li chiamano demoni. Ma il giannizzero nero sa chi sono, sa da dove vengono... E forse, nella sua esperienza di schiavo, sa anche quello che faranno…