E' difficile il passaggio dal Medioevo all'Era Moderna. Difficile e tormentato. Come sempre tormentata è la lotta degli uomini contro i soprusi e le angherie dei loro simili. Un'avventura che ci accompagna attraverso un atto di questa faticosa ricerca. Tra eroismi e viltà, tra violenze e gesti d'amore... Un grande albo di Dago.
A Costantinopoli comanda il sultano... O forse no... Forse il sultano si limita a regnare. Perché il potere, quello vero, quello che decide della vita di uomini e donne, è nelle mani e nella mente di un altro uomo... il visir. E che cosa succede se proprio la mente di quest'uomo abbandona apparentemente la ragione?...
Secolo difficile, questo '500. Fatto di grandi scoperte e di ancora più grandi ideali, certo, ma anche di terribile violenza, di inganni, di sanguinosi tradimenti. Secolo nel quale c'è perfino chi si inventa ruoli quasi sacri per una spada... A Dago è toccato di attraversare questo secolo... e, forse senza volerlo, di lasciarvi il suo segno…
Si chiama Andreas e finora è vissuto in un convento, dove i frati hanno imparato ad accettare i limiti del suo cervello eternamente infantile... Ma adesso suo padre, il conte, è morto e lui – anche se nessuno era al corrente della sua esistenza – è il primogenito... Un personaggio indimenticabile per una storia di grande, commovente umanità…
Il problema, stavolta, è di quelli seri. Il figlio di un vecchio amico di Dago ha una missione per lui, una di quelle senza precedenti e che hanno bisogno di un pizzico di follia per essere intraprese. Si tratta di andare all'Inferno, per pacificare l'anima di un uomo buono. Dago sceglie di credere a questa provocazione e comincia il viaggio più strano della sua vita.
Il giannizzero nero ha un proprio, inossidabile ideale di giustizia, che si scontra costantemente con quello in voga ai suoi tempi. Signorotti pieni di sé, che non esitano a uccidere decine di uomini pur di soddisfare un capriccio; donne senza scrupoli, disposte a calpestare qualunque precetto morale pur di arrivare a ottenere un briciolo di potere. Dago è un uomo solo, contro tutto questo, ma la sua mano non trema...
C'è un crimine atroce, che perseguita l'umanità e che neanche il progresso è riuscito a cancellare... Ci sono uomini che rapiscono gli esseri più deboli... le donne... per destinarli al mercato più turpe. Un crimine che garantisce grandi guadagni e che proprio per questo è gestito da gente potente. Tanto potente che solo un pazzo o un sognatore potrebbe affrontarla. Un pazzo come Dago.
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Follia?... Arroganza?... Delirio di onnipotenza?... Chi può dire qual è la molla che spinge un uomo alle azioni più atroci?... In quel castello ci sono delle strane gabbie. Appese sul vuoto, rinchiudono persone destinate a morire di inedia. E Dago, il giannizzero nero, finisce suo malgrado per sperimentarle. Per aver voluto, come sempre, combattere l'ingiustizia, la prevaricazione, la stupidità umana.
C'è una violenza che è peggiore di tutte le altre. Quella che si esercita contro chi non è in grado di difendersi... quella messa in atto da chi si considera un intoccabile... Dago, il giannizzero nero, lo schiavo, l'uomo che dà del tu a re e papi, la conosce e la disprezza... Ma forse non la affronterebbe se qualcosa... o meglio, qualcuno... non lo riportasse ai giorni lontani in cui era bambino... Una grande storia per un grande protagonista.