Dago è cresciuto. Dago è un rinnegato, un uomo che non è terra e non è mare: solo fango. Ma non è più uno schiavo. E durante il suo viaggio in una parte del mondo in cui la natura è matrigna dura e senza scrupoli, Dago impara il valore dell'amicizia, della lealtà, dell'amore sacro e di quello profano. All'orizzonte, si profilano figure indimenticabili come il fortissimo Abdul Aturk, il compatriota Ercole Terrini e il potentissimo Gran Visir.
Stavolta c'è da combattere per una donna: liberare Roxana - la favorita del Sultano - dalle grinfie del pirata greco Kastriotas. Per farlo, Dago capisce che gli è necessario formare una squadra, come avviene sempre nei film e nei romanzi di genere. E l'azione prevale sulla riflessione e sul senso del viaggio, tematiche preponderanti in una serie sempre in evoluzione come Dago.
Benvenuto Cellini e Giovanni dalle Bande Nere sono stati giganti della Storia, anche se in ambiti molto diversi. Il talento narrativo di Wood riesce a renderli vividi e presenti davanti ai nostri occhi come incarnazioni di sentimenti universali, il tutto grazie alla carica umana che li circonda, evidenziata da quel reagente emozionale che risponde al nome di Dago.