A volte è difficile essere italiani in America. Anche per due agenti federali come Giovanni Johnny Savarese e Mario Turri. O forse soprattutto per loro. Perché spesso si sentono coinvolti dalla violenza che accompagna le storie di tanti, troppi loro connazionali. Dall'osservatorio privilegiato di chi le indagini sociologiche le fa sul campo, un altro capitolo di una grande saga.
Padre e figlio. Rapporto difficile anche in circostanze normali. Figurarsi quando il padre è il leggendario Nippur, l'incorruttibile, il guerriero che ha rinunciato a cento regni. E il figlio ha nelle vene anche il sangue della regina delle Amazzoni. Lo scontro di due caratteri troppo forti per trovarsi sempre d'accordo. Ma troppo schietti e immediati per non amarsi. E per non affrontare insieme ogni avventura.
Falcon è irlandese. Johnny Savarese - lo sappiamo - è siciliano. Logico che la loro diventi una coppia quantomeno originale. Quello che è meno logico è che il più mediterraneo tra i due sia il primo... Sì, Falcon è il disordine fatto persona, la sregolatezza come regola di vita. Mentre Savarese è freddo e razionale... Un volume che segna un momento particolarmente felice di una grande, irripetibile saga.
Ci sono due Giovanni Savarese. Quello, spietato e gelido, della polizia federale. L'agente che ha giurato guerra eterna ai criminali. E c'è l'altro, quello impacciato e timido della vita privata. Una vita nella quale anche le favole sembrano trasformarsi in cenere. Un nuovo volume di una saga che ha fatto storia.
Hernan Cortes, il conquistatore del Messico. Un uomo tanto spietato da riuscire a creare un impero e tanto leale al suo re e al suo Paese da non volerlo tenere per sé. Dago lo ha conosciuto e tra i due è nata, immediata l'amicizia. Mentre intorno a loro si muovono già, immancabili, i personaggi avidi e feroci di una corte infida…