Si chiama Hausbröm e per alcuni versi è simile a Dago. Anche lui è un rinnegato. Anche lui milita nelle truppe del sultano di Costantinopoli... Ma qui finisce la somiglianza. Perché Hausbröm è animato da un furore che lo rende cieco di fronte ai valori dell'umanità... E raccoglie una lugubre collezione di trofei…
In questo XVI secolo che con tutte le sue scoperte e invenzioni segna la nascita dell'Europa moderna, ci sono ancora mestieri che conservano qualcosa di magico... Quello dell'armaiolo, per esempio... Di chi sa forgiare una spada degna di un re... E con qualcosa in più... Grande ritmo per una grande avventura…
Missione in oriente per il giannizzero nero. L'incontro con una società così diversa e nella quale la spiritualità ha una presenza coinvolgente. Tanto da spingere a una ricerca che ha il sapore del mito e della sapienza antica... la ricerca di un eletto, di qualcuno che porta in sé i segni di una misteriosa reincarnazione…
Case bianche tra campi fertili e un mare che invita a sognare... Sì... il villaggio è invitante, pacifico... Ma incredibilmente ha un solo abitante. Un uomo che conserva un ricordo e che può raccontarvi una storia... spiegandovi così il mistero di quella fontana col fondo letteralmente coperto di monete d'oro.
Secolo difficile, questo '500. Fatto di grandi scoperte e di ancora più grandi ideali, certo, ma anche di terribile violenza, di inganni, di sanguinosi tradimenti. Secolo nel quale c'è perfino chi si inventa ruoli quasi sacri per una spada... A Dago è toccato di attraversare questo secolo... e, forse senza volerlo, di lasciarvi il suo segno…
Dago viene incastrato da un baro - abilissimo manipolatore nei primi giochi di carte inventati dall'uomo - che lo costringe con un trucco a diventare sua guardia del corpo per un'avventura estremamente pericolosa. Al giannizzero nero, la cosa conviene, al punto che fa credere al suo nuovo padrone di essere meno intelligente di lui. La lezione è sempre la stessa: mai sottovalutare un avversario…
C'è un criminale che alla vista del sangue sbrana chiunque si trova davanti. La sua amante fa in modo che le autorità pensino che l'autore di tali efferatezze sia Dago. Quando gli eventi si accaniscono tutti contro di lui, il Giannizzero nero tira fuori quella stessa rabbia che gli ha consentito di sopravvivere tanti anni in nome di una vendetta mortale.
Dago indossa ancora una volta le vesti di un monaco per investigare su un misterioso convento, nel sud della Spagna. In quel luogo remoto, originariamente dedicato alla preghiera, accadono fatti terribili, che spingono uomini di chiesa a compiere efferati delitti. Nessuno è innocente, quando si macchia le mani di sangue altrui. Nemmeno se lo fa in nome della fede...
Il profanatore
Dago ha un vecchio compagno d'arme - un certo Miguel - che si guadagna da vivere tendendo assalti ai contadini su sentieri solitari. Peccato che al furto segua la decapitazione delle povere vittime e questo a uno come Dago non può stare bene. Miguel, però, viene accusato di altri crimini altrettanti immondi, per i quali si proclama innocente...