Il problema, stavolta, è di quelli seri. Il figlio di un vecchio amico di Dago ha una missione per lui, una di quelle senza precedenti e che hanno bisogno di un pizzico di follia per essere intraprese. Si tratta di andare all'Inferno, per pacificare l'anima di un uomo buono. Dago sceglie di credere a questa provocazione e comincia il viaggio più strano della sua vita.
Una faida familiare, oscura e terribile. Dago si trova a dover affrontare l'odio straripante di due fratelli, diversi l'uno dall'altro come il giorno dalla notte. Ed è proprio di notte che uno dei due ha scelto di vivere, trendo energie dal buio e dai sentimenti più neri che compongono l'animo umano. Un'altra avventura ben riuscita del Giannizzero nero.
Dago, di passaggio per recarsi a Costantinopoli, si trova a vivere una delle sue strabilianti avventure nella città di Calcutta, alle prese con la bella Satya e con il coraggio di un popolo. E avrà, ancora una volta, una conferma: per una persona con dei valori, è meglio morire per la verità che vivere nella menzogna...
Una storia magica, sospesa tra realtà e credenze popolari, col Giannizzero nero che non ha paura nemmeno a sfidare gli dei capricciosi del destino. Dago è un uomo del suo tempo, ma riesce a essere più moderno dei suoi contemporanei, grazie al proprio codice morale, affiancato da una curiosità insaziabile.
Un'avventura di Dago in puro stile giannizzero nero, con avventura e pathos ottimamente mescolati dalla sapiente mano di Manuel Morini, sceneggiatore cresciuto alla grande scuola di Robin Wood. Alle matite e alle chine, un Örer in gran forma, sapiente tratteggiatore di anatomie convincenti e suggestive. E un grande personaggio divide la scena con Dago...