Molti anni fa fui raccolto in mare con questa daga conficcata nelle spalle...Un pirata spiritoso si burlò di me dicendo che questa daga mi aveva fatto rinascere a nuova vita e pertanto era per me una seconda madre... e mi dette il mio attuale nome.-Dago... il figlio della daga... Interessante!-Sì, ma adesso parliamo del tuo problema e di quello che può significare per me...-Ho dei nemici, Dago... E' normale. Governo quest'isola con pugno di ferro... Un tempo sono stata giovane e sciocca. E da questa stupidità nacque una bambina.Il mio villaggio fu attaccato dai banditi e io fui fatta prigioniera. Sono seguiti anni di schiavitù. Finché finii nel letto del principe...-Si mormora che l'hai assassinato.-Era un vecchio vizioso... Forse l'ho ucciso... Che importanza ha? Devi trovare mia figlia, Dago...
Un giovane nobile assassinato. Una madre disperata e desiderosa di vendetta. Due sorelle, una ragazza e una bambina responsabili del delitto. Un'intera guarnigione di duri soldati che si rifiuta di giustiziare le colpevoli. Horst, un giovane mercenario che deve mettere insieme cinquanta monete d'oro e che per quella cifra è disposto a tutto. Ma non hanno tenuto conto della presenza di Dago che, alla fine, rimetterà tutti i tasselli al loro posto. E, nella seconda storia di questo volume, Dago, scambiato per un principe francese che deve sposare la figlia di un nobile polacco, si trova invischiato in una sordida lotta di potere. Non mancano tragiche morti e intrighi che potrebbero far scoppiare una sanguinosa guerra tra Francia e Polonia. Ma Dago scongiurerà questo rischio.
C'è un crimine atroce, che perseguita l'umanità e che neanche il progresso è riuscito a cancellare... Ci sono uomini che rapiscono gli esseri più deboli... le donne... per destinarli al mercato più turpe. Un crimine che garantisce grandi guadagni e che proprio per questo è gestito da gente potente. Tanto potente che solo un pazzo o un sognatore potrebbe affrontarla. Un pazzo come Dago.
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Follia?... Arroganza?... Delirio di onnipotenza?... Chi può dire qual è la molla che spinge un uomo alle azioni più atroci?... In quel castello ci sono delle strane gabbie. Appese sul vuoto, rinchiudono persone destinate a morire di inedia. E Dago, il giannizzero nero, finisce suo malgrado per sperimentarle. Per aver voluto, come sempre, combattere l'ingiustizia, la prevaricazione, la stupidità umana.
Quale persona può essere più inoffensiva di chi vive della carità e della benevolenza altrui? Sì, quale persona può essere più insignificante, più trascurabile di un mendicante?... Come può il destino di tante persone dipendere da un individuo simile?... Domande sulle quali il giannizzero nero non si è soffermato a lungo. Perché lui sa che quel mendicante deve essere ritrovato. A costo di rischiare tutto... anche la vita.
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«Io sono il tuo carnefice... sarò presente all'interrogatorio. E sarò io a giustiziarti, se così verrà deciso. Fidati di me... lo farò senza darti dolore. E ti prometto che ti darò una morte rapida e indolore». Comincia così, con queste inquietanti parole, la nuova avventura del giannizzero nero, prigioniero dell'Inquisizione, che lo accusa di eresia. Ed è l'inizio di una storia intensa e sorprendente, dove, tra mille colpi di scena, l'ex-nobile veneziano ha modo ancora una volta di dimostrare di quale tempra sono i veri protagonisti.